Zurigo, 10 aprile 2017 – A fine marzo la Gran Bretagna ha consegnato a Bruxelles la richiesta di uscita dall'UE, con Donald Trump alla presidenza degli USA il protezionismo ritorna in auge e Marine Le Pen, la candidata alle elezioni parlamentari francesi, si esprime apertamente contro il libero scambio. In questo periodo molto complesso sul fronte dell'economia esterna, per la Svizzera sono particolarmente importanti relazioni commerciali stabili con l'Unione Europea (UE). Tuttavia, il forte scetticismo della popolazione svizzera rispetto alla libera circolazione delle persone e l'insistenza dell'UE su un quadro istituzionale per proseguire la «via bilaterale» minano questa stabilità. È verosimile che nei prossimi anni queste problematiche potranno scalfire le certezze nelle relazioni con l'UE .

Lo scioglimento dei trattati bilaterali I avrebbe conseguenze negative

Nell'ambito di un sondaggio condotto per la prima volta gli economisti di UBS hanno intervistato 2500 imprenditori o persone con funzioni dirigenziali nelle aziende in merito alle relazioni tra l'UE e la Svizzera. In generale le aziende intervistate valutano con scetticismo la coesione dell'UE. Due terzi dei partecipanti al sondaggio prevede persino ulteriori uscite dalla comunità di stati. Inoltre l'UE senza la Gran Bretagna dovrebbe perdere un po' della sua importanza economica.

Ciononostante la maggioranza delle persone intervistate ritiene i trattati bilaterali I importanti per il successo della propria impresa. «I risultati mostrano che lo scioglimento dei trattati bilaterali avrebbe conseguenze negative sull'attività commerciale di un gran numero di aziende», ha sottolineato Martin Blessing, President UBS Switzerland, in occasione di un evento per i media a Zurigo. L'importanza dei trattati bilaterali I inoltre cresce con l'aumentare delle dimensioni delle aziende e della loro dipendenza dall'estero. In relazione all'utilità dei singoli trattati bilaterali I, quello sulla libera circolazione delle persone risulta al primo posto.

Alla domanda su come andrebbero organizzate le relazioni tra l'UE e la Svizzera in futuro, solo l'8% delle aziende intervistate è a favore di una recissione dei trattati bilaterali, mentre il 27% si esprime a favore del mantenimento degli stessi. Il 65% dei partecipanti al sondaggio auspica persino un ampliamento dei trattati bilaterali sulla base di un accordo quadro istituzionale con l'UE.

L'economia svizzera quest'anno dovrebbe crescere dell'1,4%

Nonostante la forte sopravvalutazione del franco svizzero, l'economia svizzera nel 2016 ha registrato una crescita dell'1,3 percento. UBS per quest'anno prevede una crescita del prodotto interno lordo (PIL) pari all'1,4 percento. La crescita economica non registrerà un'accelerazione significativa, ma sarà supportata più ampiamente. La maggioranza delle aziende svizzere si è nel frattempo adeguata alle nuove realtà dei cambi. Grazie alla crescita su base più ampia il tasso di disoccupazione nel corso dell'anno dovrebbe scendere leggermente. L'inflazione quest'anno sarà stimolata dall'aumento dei prezzi del petrolio. E anche l'effetto deflazionistico della sopravvalutazione del franco si smorzerà. L'inflazione svizzera dovrebbe crescere allo 0,4 percento nel corso di quest'anno.

Rischi politici minacciano le prospettive ottimistiche

In questo contesto si pongono al centro dell'attenzione le imminenti elezioni presidenziali in Francia. Dovesse vincere la candidata della destra conservatrice Marine Le Pen, questo potrebbe scatenare una nuova crisi dell'euro.

I timori di una vittoria di Marine Le Pen hanno già causato un aumento della pressione rialzista sul franco svizzero nei mesi scorsi. La Banca nazionale svizzera (BNS) è però riuscita a impedire un eccessivo apprezzamento del franco intervenendo sul mercato delle divise a febbraio e marzo. La pressione sul franco dovrebbe persistere fino al secondo turno delle elezioni francesi. La BNS continuerà a intervenire sui mercati valutari per contrastare un'eccessiva forza del franco.

Daniel Kalt, capo economista UBS Svizzera, prevede solo per giugno 2018 un aumento dei tassi da parte della BNS dall'attuale -0,75 al -0,50 percento. Solo dopo che la Banca centrale europea avrà ridotto sensibilmente il suo programma di acquisti obbligazionari e la pressione sul franco diminuirà, la BNS dovrebbe prendere in considerazione un aumento dei tassi.

Previsioni UBS per l'economia svizzera

Nell'elaborare le previsioni congiunturali di UBS CIO WM, gli economisti di UBS CIO WM hanno collaborato con gli economisti impiegati presso Investment Research. Le previsioni e le valutazioni sono aggiornate solo alla data di redazione della presente pubblicazione e possono variare in qualunque momento.
 

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